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17 giugno 2005 1 commento

Sinologie / 1

L’altra sera, su RaiTre (a tarda sera, come si conviene) un bel programma sulla Cina. Come cambia, come si appresta a schiacciarci tutti eccetera. Le cose più interessanti erano le interviste ai cittadini di Shangai: gente libera, allegra, votata al progresso, ad arricchirsi, a comprare vestiti e occhiali alla moda, per nulla preoccupata del regime, di cui parlano tutti nel bene e nel male (certo ai microfoni di una TV europea).
Una donna diceva: è tutto merito del partito, stiamo sempre meglio, non ci manca nulla,  e se qualcuno non trova lavoro ci pensa il partito, con un bell’assegno di 30 euro al mese.

In una squallida periferia un gruppo di disoccupati ha ribadito il concetto, ma con accenti lievemente diversi: come si fa a vivere con 30 euro al mese? Siamo senza lavoro, abbiamo fame, non abbiamo i soldi per sposarci, la mia casa è grande quanto sarà grande il bagno di casa tua: è tutta colpa del partito, se non hai le conoscenze giuste, col cavolo che lavori.

Ma il meglio è stato un giovane industriale, un quarantenne che vive in un lussuosa reggia con sedie d’oro massiccio, le zampe a forma di piedi umani e di belve ferine: dei begli oggettini.
Il tizio miliardario ha espresso la seguente teoria: il compito del partito è quello di portare il benessere a tutti i cinesi in ogni parte della Cina. Ma perché questo accada è necessario che in una prima fase arricchisca solo qualcuno, che attraverso la sua ricchezza permetterà, col tempo, anche ai meno fortunati di diventare ricchi come lui.

Interessante… Non è quello che sosteneva il molto onolevole mistel lonald leagan, o la molto onolevole mrs. tachel, o il molto meno onolevole signol bellusconi?
Evviva la Cina comunista!

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