Classifiche
Ho dato un'occhiata alla classifica dei blog letterari elaborata da Wikio.
Tra i primi venti, troviamo essenzialmente due categorie di blog: quelli generalisti (nelle prime posizioni: Nazione Indiana, Booksblog, Vibrisse, La poesia e lo spirito, Carmilla – che non è un blog – Via delle belle donne); e quelli estremamente specializzati in un particolare genere: fantasy, horror, thriller, gialli.
Nazione Indiana, che occupa stabilmente la prima posizione, risulta il venticinquesimo blog nella calssifica generale (precedendo quello di Antonio Di Pietro, Macchianera, Gad Lerner…), dalla cui top twenty stanno finalmente scomparendo i blog autoreferenziali (blog sui blog, su internet, sui PC, sull'informatica: come se i giornali più venduti fossero quelli che parlano di editoria), fenomeno che testimoniava l'immaturità del mezzo.
I primi blog della classifica sono quelli dove si chiacchiera di politica e società: Piovono rane, Wittgenstein, Grillo… Bar, piazze telematiche, forum, talk-show dove però si può prendere la parola. Quasi sempre antiberlusconiani confermano l'immagine di un'Italia spezzata in due. Quella, più tecnologicamente e culturalmente avanzata che si espone di più, è più presente, e per questo sembra maggioranza; e quella che si limita a guardare la televisione, a votare Berlusconi e Bossi, che non appare, ma che è maggioranza.
Almeno per il momento, spero.
Kebab, terremoto, censura, libertà, informazione
Un titolo lungo per riassumere quello che è successo negli ultimi giorni.
Informazione ufficiale cialtrona Vs. Informazione libera documentata, ma censurata.
Libertà & gratuità, un binomio sicuro?
Ne ho parlato qui: http://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2009/04/27/kebab-protezione-civile-liberta-e-censura/
Oggi, sul blog ByoBlu, potete guardare ma sopratuttto ascoltare una bella intervista di Claudio Messora (titolare del blog e protagonista delal censura di cui sopra) a Carlo Vulpio, giornalista (atipico?) del Corriere della Sera.
Da cui, in estrema sintesi, si evince che: i giornali (che ormai stanno diventando sempre di più "camposanti di zombie") hanno paura dell’informazione libera della rete, che è nei fatti una temibile concorrente. E’ logico (ma non condivisibile, ovvio) che vi sia diffidenza, irritazione. Ma che nel futuro blog, internet, libertà di informazione e giornalismo tradizionale vivranno "un idillio". I blog diventeranno giornali telematici e i giornali torneranno a pubblicare notizie, non gadget pubblicitari. La pluralità di fonti informative ed espressive innescherà un circolo virtuoso.
Speriamo.