Cose stupide che fanno stare bene
L’altro giorno ho fatto una cosa che non facevo da anni.
Avevo circa tre quarti d’ora liberi. Non avevo urgenze da sbrigare.
Ho tirato fuori la chitarra dalla custodia. L’ho accordata.
Ho preso la cartellina dove da sempre conservo spartiti e foglietti volanti con gli accordi delle canzoni.
Ho cominciato a cantare.
Fantastico. Credo non ci sia al mondo una cosa più idiota e liberatoria che starsene lì, chiuso in una stanza, a strimpellare la chitarra con intenzione, dando il meglio di sé, vecchie canzoni, cercando il ritmo e l’intonazione giusta. Senza pubblico, senza una ragione. Ma cercando di farlo bene. Di farlo al meglio.
(le canzoni? le solite. Quelle trascritte a penna, con gli accordi scritti piccoli: De André, De Gregori, Springsteen, GUCCINI!).
Che soddisfazione.
T’invidio. Io, ogni volta che mi metto alla tastiera (del pianoforte) – e per fortuna, mia e altrui, accade sempre più di rado – vengo assalito dallo sconforto.
Con la chitarra so suonare un pezzo degli Oasis, “Wonderwall”. A volte lo suono con gli amici e ridiamo molto perché è un pezzo di una stupidità unica.
Anni che non lo faccio. Se ci provo, la moglie dice di far piano che disturbo, e il piccolo arriva a tirare le corde. Insisti, se puoi.
Leo
ennio: però è carino da cantare a squarciagola, no? gli oasis esistono per questo… o no? a me piace cantare gli oasis. già. (cantare a squarciagola è la mia “cosa stupida che fa stare bene)emilia
Leo: rigorosamente solo in casa. Ché la moglie forse apprezzerebbe (ma da un punto di vista meramente ideologico, temo, non estetico); e il figlio mi impedirebbe di fare il secondo accordo, impossessandosi dello strumento, a meno di non concedergli l’uso del computer dove gli ho caricato gli ultimi Yetisports trovati in rete.