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La vita magra, di A. Arbasino

Alberto Arbasino, La vita magra, 2008

[le letture del martedì di RdB]

 Tre pezzi legati insieme, alla maniera di “In questo Stato” ma, soprattutto, di “Un paese senza”. Dunque invettiva sui vizi italiani, ricordando e prendendo in giro il 68, nell’anniversario quarantennale.

Il primo pezzo, “Primavera ‘08” è pieno di cose diverse. C’è lo sfottò dei vizi degli intellettuali italiani che firmano manifesti e appelli, ma non sono mai veramente indipendenti, anzi cercano sempre stipendi e pensioni; c’è il ricordo dei protagonisti degli anni Cinquanta che non ci sono più, così come i “padri della patria” del dopoguerra; c’è la presa in giro dei politici. Però le pagine più belle sono dedicate al Lazio del Sud, alle sue chiese romaniche, al vagabondare tra il mare e la campagna, con un po’ di sentimentalismo per i tempi che furono, soprattutto nel confronto con il paesaggio di oggi dominato dagli zombi. Dunque: Minturno-Scauri, Fondi-Sperlonga, Priverno-Fossanova, come recitano le “elegie ermetiche-ferroviarie”. Ma anche: Formia, Fondi, Gaeta, Sperlonga, Terracina, Sabaudia, Norma , Ariccia, Casamari, Valvisciolo, Enea e la maga Circe, più Tiberio e Bonifacio VIII e le Bonifiche, tra i ricordi del passato e le scritte di oggi: “Pornobomber”, Intimo Ingrosso, Spaccio Intimo.

Il secondo pezzo, “Memorial”, critica ferocemente l’idea che nel 68 abbia prevalso lo slogan “una risata vi seppellirà”, perché invece il clima era plumbeo, carico di violenza, teso. Prosegue ricordando che tutti erano contro gli Usa in Vietnam, ma pochi criticavano la Russia, anche appena dopo l’invasione di Praga.

Va avanti con il ricordo dei dialoghi con gli intellettuali. Prima in Germania: Adorno, Rudolf Augstein, la contessa Donhoff, Hans Werner Richter, Gunter Grass, Alexander Kluge, Peter Handke, Uwe Johnson, Klaus Wagenbach, Peter Schneider, Klaus Rainer Rohl etc. Poi in Francia: Francois Wahl, Philippe Sollers, Paul Thibaud, Dominique de Roux, Rolan Barthes, Pierre Klossowski, Raymond Queneau, Emmanuel Berl, Jacques de Lacretelle, Maurice Nadeau, Francois Erval, Jacqueline Piatier, , Jean-Francois Revel, Mary McCarthy. Infine in Inghilterra: Kenneth Tynan, John Mortimer, Tom Maschler, Terence Kilmartin, Karl Miller, Alan Silitoe, Kingsley Amis, John Wells, Noel Annan, John Osborne, Francis Wyndham, Angus Wilson, Muriel Spark.

La terza parte “2008/Al deposito” raccoglie dai media le espressioni cult dell’anno: ancora una volta ci sono vere vertigini della lista. Insomma, un libro da rileggere a distanza sui “fatti del 2008”.

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