In memoria
Si chiamava
Moammed Sceab
Discendente
di emiri di nomadi
suicida
perché non aveva più
Patria
Amò la Francia
e mutò nome
Fu Marcel
ma non era Francese
e non sapeva più
vivere
nella tenda dei suoi
dove si ascolta la cantilena
del Corano
gustando un caffè
E non sapeva
sciogliere
il canto
del suo abbandono
[…]
Giuseppe Ungaretti, da Il porto sepolto, 1910
Categorie:citazioni, no comment
L’ho proposto quest’anno ai miei alunni. Anzi, confesso, io avrei voluto quest’anno sorvolare, ma loro me l’hanno richiesto.
E quando una proposta di siffatto tipo proviene dai banchi, “obbedisci”.
e ne avete discusso? e in che classe? (che età, voglio dire).
ciao,
ezio
Una quinta liceale, scientifico.
Diciottenni curiosi. Ne abbiamo discusso, slittando dal piano prettamente letterario a quello storico e politico.
Un gruppo dei miei ormai ex alunni si può definire “storicista” , non concepiscono il testo letterario fuori dalla storia. Hanno ragione, ma a volte io storco il muso. Ci sono le ragioni estetiche.
Ciao
Splendida rappresentazione di una realtà che oggi tocchiamo con mano